Subito dopo l’albergo Pradibosco si imbocca il sentiero CAI n.201 che inizia molto marcato all’interno di un bel bosco di faggio e abete rosso (indicazioni). Lasciato dopo pochi minuti un bivio a destra per il rifugio De Gasperi, ci si mantiene sul sentiero di sinistra (segnavia CAI n. 202) che prosegue nel bosco. In breve si oltrepassa il greto di un rio secondario, per poi iniziare a salire in maniera più decisa lungo un costone boscato. Il sentiero traversa ora in direzione ovest con pendenza più moderata uscendo infine sul limitare del pascolo di casera Mimoias che si intravede poco lontana.

Dalla casera (m 1623) si tralascia il segnavia CAI n.203 che riconduce al rifugio De Gasperi e si prosegue ancora lungo il n.202 che coincide per un breve tratto con la strada carrareccia di servizio alla casera.

Si scende quindi per poco lungo la pista sterrata fino a sfiorare il greto del rio Mimoias. Senza necessità, per il momento, di oltrepassarlo, si devia a destra riprendendo a salire lungo una traccia inizialmente poco evidente. Alcune segnalazioni ci guidano ad attraversare il greto di un rio che ha rovinato per un breve tratto il sentiero ma dopo questo punto la mulattiera originaria ricompare larga e ben marcata. Si sale ora in un bosco che va diradandosi con la quota. Con comoda pendenza si raggiunge un ulteriore bivio dove si abbandona il segnavia principale che prosegue a risalire il vallone del rio Mimoias e si prende a destra il segnavia CAI n.202a. A questo punto la mulattiera piega decisamente ad est e prende a risalire con un paio di tornanti tra mughi e larici con bella visuale sulle pareti rocciose della Creta di Mimoias. Giunti quasi a ridosso della fascia rocciosa che scende dalla Cresta di Enghe, la mulattiera attraversa un tratto terroso che ha leggermente danneggiato il sentiero. Superato questo punto ci si ritrova nella vallecola alpestre sottostante al passo Elbel, dominata dalla caratteristica sagoma del campanile di Mimoias. Con una lunga diagonale si perviene alla base del Campanile in corrispondenza di un bivio segnalato. Per ora ci si tiene a sinistra e con una serie di piccoli tornanti si supera una fascia rocciosa oltre la quale si è in breve a passo Elbel (m 1963), dove la vista si apre improvvisamente anche sul versante sappadino.

Dal passo si ripercorre l’aerea cengia ed i tornantini che riportano all’ultimo bivio proseguendo lungo il segnavia CAI n.315. Questo contorna lo spigolo sud del Campanile di Mimoias affacciandosi poi sulle pendici meridionale della Crete Brusade, ricoperte da mughi e solcate da alcune lingue detritiche. Da qui si perde rapidamente quota dapprima tagliando un ripido pendio erboso poi tra i baranci attraversando anche due solchi detritici dal fondo rovinato. Su una buona traccia si rientra in breve nel bosco di conifere continuando il traverso in direzione est. Questo termina in corrispondenza della schiarita di una vecchia casera diroccata dove si incontra anche il segnavia CAI n.201 che proviene dal rifugio De Gasperi.

Ci si immette sul nuovo sentiero verso destra e si comincia a scendere incontrando ben presto una fonte. Tralasciato il collegamento per casera Mimoias di cui si è già detto (segnavia CAI n.203) si cala in diagonale e quindi a strette serpentine nel bosco fino a raggiungere il primo bivio incontrato durante la salita. Da qui in breve al parcheggio.