La Val Pesarina fu abitata sin dal II sec. a.C. prima dai Carni (tribù celtiche dalle quali è derivato il nome Carnia) e poi conquistata dai Romani e quindi dai Longobardi (Ducato longobardo del Friuli). Si giunse poi alla costituzione del Patriarcato di Aquileia (1077). Dell’epoca medievale sono rimaste le pievi, luoghi non solo religiosi, ma veri e propri centri di riferimento della vita comunitaria, ubicate quasi tutte in posizione strategica. A tale periodo storico appartiene il ripristino della strada che attraversando la valle portava al Comelico. Questa via esisteva probabilmente già in epoca romana ed aveva a Sostasio una stazione di posta o una specie di rifugio. 

Con l’arrivo di Venezia divenne feudo dei Savorgnan che ebbero il compito di vigilare il Passo Lavardêt. Questo passo diede non poche preoccupazioni ai Veneziani durante la guerra contro la lega di Cambrai, perché scarsamente difendibile. Sotto il Patriarcato e sotto Venezia, la Val Pesarina, chiamata anche Canale Pedarzo o di S. Canciano, era divisa in 8 comuni o “vicinie” rette ognuna da un “meriga” eletto dai capifamiglia delle singole ville. I meriga partecipavano all’adunanza dei 4 “quartieri” in cui era divisa la Carnia per l’elezione del Capitano Maggiore che governava il “quartiere” e del Capitano Minore che governava il Canale. 

La Val Pesarina, in questo periodo cambiò anche nome. Nel 1421 la Repubblica di Venezia prese possesso del Friuli e della Carnia. Risale al periodo veneziano la costruzione di palazzi nobili dalla tipica struttura veneta. Accanto a questi preziosi palazzi, in Carnia, si sviluppa un’architettura spontanea, strettamente legata alle esigenze popolari e fortemente vincolata dal territorio e dal clima rigido. 

L’invasione francese del 1797 pose fine a tali ordinamenti. 

Tra il finire dell’Ottocento e i primi del Novecento, si radicano i fermenti di stampo socialista ed anarchico. A Pieria viene eretta la prima Casa del Popolo del Friuli. 

Tutto il territorio ebbe a soffrire durante la prima e la seconda guerra mondiale per l’occupazione dei Tedeschi e dei Cosacchi.